Top Zone Consultant per l’Europa, specializzata nell’applicazione della Strategia Nutrizionale Zona direttamente con il dr. Barry Sears, con il quale è co-autrice dei libri Il Bello della Zona, La zona del Futuro, Magri per Sempre e La Zona Mediterranea.

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Il Mega Panino Made in USA

Guardando le dimensioni del sandwich che ho fotografato, il primo istinto è quello di chiedersi come si possa riuscire a mangiare così tanto in un unico pasto e poi magari poche ore dopo aver fame nuovamente. Semplice. Chiunque si abitui a mangiare una quantità di carboidrati sfavorevoli, noterà che in breve tempo avrà la necessità di mangiarne sempre di più per raggiungere il senso di sazietà.

Se poi i carboidrati sfavorevoli non sono “supportati” da una fonte di proteine di qualità, che possa sostenerne l’impatto glicemico, il senso di sazietà può permanere per pochissimo tempo, per poi lasciare spazio a quel senso di insoddisfazione che non è propriamente fame, ma che porta le persone a “pasticciare” con una serie di alimenti assolutamente sbagliati.

Errore nutrizionale

Più l’errore nutrizionale viene commesso e ripetuto nel tempo, più notiamo che le porzioni delle pietanze aumentano, per due motivi fondamentali: primo perché la scelta di tali alimenti è sempre quella che rende maggiormente al sistema della ristorazione (mentre nella maggior parte dei soggetti crea costante fame o senso di insoddisfazione), secondo perché contemporaneamente appaga anche di più il palato .
Ecco come piano piano si arriva ad un vero e proprio abuso del cibo in maniera indiscriminata, senza criterio di scelta qualitativa.

Come difenderci?

Iniziamo con l’evitare di utilizzare i mega piatti: quelli usiamoli solo per la verdura.
Per le proteine e la frutta abituiamoci ad utilizzare piatti molto più piccoli, che sono anche molto più eleganti e belli da vedere.
Se ci troviamo difronte a porzioni giganti è importante ricordare che ci stiamo nutrendo e non sfamando, perché uno “zonista” che ha imparato bene come si sta in Zona non sarà MAI affamato. Quindi, concentriamoci sul fatto che abbiamo la necessità di mangiare i nostri blocchi, ma non abbiamo la necessità di abusarne. Se vi accorgete che questo non succede e a tavola tendete a perdere il controllo della situazione, allora è ora di verificare su quali basi avete fondato la vostra Zona.
Vi assicuro che da qualche parte l’errore è nascosto. Quando si perde quello che io chiamo “lo stato di grazia glicemico” che la Zona fatta bene sa garantire, la colpa è solo nostra. Bisogna riprendere in mano il protocollo o affidarsi ad un professionista capace di personalizzarlo per capire cosa abbiamo fatto per causare la rottura dell’incantesimo nutrizionale.