Top Zone Consultant per l’Europa, specializzata nell’applicazione della Strategia Nutrizionale Zona direttamente con il dr. Barry Sears, con il quale è co-autrice dei libri Il Bello della Zona, La zona del Futuro, Magri per Sempre e La Zona Mediterranea.

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SCEGLIERE CON STRATEGIA

Molte persone ritengono che “nutrirsi bene” significhi evitare determinati alimenti come grassi saturi, cibi fritti e dolci ricchi di zucchero favorendo invece cereali, riso, frutta e verdura.
Evitare alcuni cibi favorendone altri sicuramente è un buon inizio, ma è assolutamente solo un inizio.

Dobbiamo anche considerare che nel corso degli anni il progresso tecnologico che si accompagna alla sempre maggiore richiesta di cibo ha cambiato radicalmente il modo in cui gli animali vengono allevati e il modo in cui i vegetali vengono coltivati. Durante il Vertice Mondiale per la terra del 1992, è stato rilevato grado di impoverimento del suolo nella composizione in minerali estremamente importante.
In Europa-per esempio- il suolo si è impoverito del 72% di minerali rispetto al secolo scorso.

Nel Vertice del 2012 la situazione è apparsa ancora peggiorata.
Un rapporto piuttosto recente del Dipartimento Americano dell’Agricoltura rileva che nei vegetali sta succedendo questo:

Mele: perdita di Vit A del 41%;
Frutta in generale: perdita di Vit C del 31%;
Crescione: perdita di Ferro dell’88%;
Broccoli: perdita di Calcio e Vit D del 50%;
Cavolfiore: perdita di Vit C del 45%, Vit B1 del 48% e 47% di Vit B2.
Insalata verde: perdita di Vit A del 45%, di potassio del 60% e di Magnesio dell’ 85%

 

La cosa paradossale che sta accadendo è che in un’epoca in cui il problema sembra essere molto spesso la sovra alimentazione, in realtà ci si ammala per carenze nutrizionali. Non hanno un destino migliore quei poveri animali che vivono in allevamenti in cui non vengono rispettati gli spazi vitali e sono spesso nutriti in maniera molto poco naturale al fine di ottimizzare l’accrescimento.
Oltre al fatto che la composizione corporea di questi animali viene penalizzata in termini qualitativi proprio dal tipo di alimentazione, non possiamo ignorare l’aspetto emozionale di questi esseri viventi che sono sottoposti ad uno stress fortissimo che causa grande produzione di cortisolo che non fa bene né a loro né tantomeno a chi poi consuma la loro carne, il latte, le uova etc.

Il cibo ha una sua “energia sottile” anche perché la gran parte di esso è costituita da acqua… e l’acqua ha memoria.
Ho visto delle immagini sbalorditive in uno studio fatto in Svizzera sulle coltivazioni bio : sezioni di mele bio venivano confrontate al microscopio con sezioni non bio.

I risultati sono veramente incredibili: le molecole d’acqua assumono forme belle armoniche nel bio , spigolose e disordinate nel non bio. Appare evidente che dobbiamo andare oltre la semplice scelta dei cibi più funzionali per noi. Come facciamo ad essere certi di nutrirci in maniera corretta o perlomeno certi fare le scelte migliori possibili?

Partiamo dal primo step:

  • Assicuriamoci sempre di comporre i nostri pasti con una fonte di proteine, animali o vegetali a seconda delle preferenze.

Una sola accortezza: se optiamo per quelle vegetali, facciamo attenzione alla tabella nutrizionale e controlliamo che non vi siano troppi carboidrati e troppi grassi.

  • Abbiniamo una fonte di carboidrati preferibilmente a basso indice glicemico come verdura (tanta, escludendo però patate, carote, zucca e legumi) e frutta (non troppo matura!).
  • Aggiungiamo sempre dell’olio extravergine di oliva oppure dell’avocado come fonte di grassi “buoni”.
  • Cerchiamo di verificare la provenienza delle proteine: la carne è grass fed? Il pollo è stato allevato a terra? Il pesce è di mare? Se scegliamo gli affettati, verifichiamo la qualità del produttore: vi assicuro che c’è un mondo di differenza non solo qualitativa ma anche nutrizionale tra i diversi produttori.
  • Scegliamo verdura e frutta di coltivazione biologica verificando che sia davvero bio e verificando la serietà dell’azienda: il web è uno strumento straordinario per trovare informazioni, e una volta individuata la fonte affidabile il lavoro è fatto e non serve impiegare altro tempo in ricerca.
  • La stessa cosa vale per l’olio di oliva: siamo il paese leader nella produzione ma comunque non immuni dalle frodi alimentari. La prima discriminante sarà il prezzo che non può essere troppo basso per ovvi motivi. Anche per i produttori di olio vale la pena fare una ricerca per capire dove stiamo acquistando e una volta selezionato il tipo giusto, possiamo acquistarlo senza ulteriori ricerche.
  • Rispettiamo la stagionalità: è vero che troviamo tutto sempre, ma la natura ha il suo perché.

Le ciliegie si mangiano in estate, le arance in inverno. I pomodori in estate e i finocchi in inverno e così via. La papaia ed il mango si mangiano ai tropici per non parlare delle banane che viaggiano in container saturi di etilene per gestire la giusta maturazione.

  • Quando possibile mangiamo cibo “Made in Italy” perché abbiamo una straordinaria tradizione ed una qualità davvero unica.

Queste sono una serie di piccole attenzioni che ci permettono di pensare che stiamo mangiando in maniera sana e corretta: certo che se davvero ogni tanto non resistete all’hamburger o al sushi, non sarà la fine del mondo!