Ingannate dai "canoni" di bellezza
L’alchimia del cibo ha il potere di modificare il nostro carattere, il nostro stato d’animo, il modo in cui viviamo la nostra vita: è molto più che il semplice gesto di sfamarsi. E la vera bellezza è quella che deriva dall’armonia che c’è dentro di noi, quell’energia che un’anima serena emette e contagia chiunque le si avvicini.
Come nutrizionista dovrei esultare per il fervore che tutti gli anni assale in questo periodo donne e uomini nel dover necessariamente dimagrire in vista della “prova bikini”: al contrario, questo ricordarsi di prendersi cura del modo in cui mangiamo solo poco prima del fatidico appuntamento con il costume mi provoca un grande senso di sconforto. Il fenomeno si verifica ogni anno con sempre maggiore intensità, e dipende molto da quanto in anticipo iniziano i weekend assolati durante i quali si è costretti a togliersi i vestiti invernali e a mostrare il proprio corpo. La situazione è ulteriormente aggravata da quelli che sono spesso gli stereotipi di una certa moda e di molta pubblicità: modelli estetici che possono essere irraggiungibili per la maggior parte di noi. Il fatto di non potere diventare come le modelle o i modelli che ci vengono mostrati dalle riviste o dalla televisione, non dipende necessariamente dall’avere o non avere la forza di volontà di seguire una dieta o di fare o non fare forsennata attività fisica, poiché ci sono persone che – a causa di una predisposizione genetica e caratteristiche metaboliche – mai e poi mai potranno indossare non solo una taglia 38, ma nemmeno una 42.
Rispettare la propria natura
Quando si parla di dimagrimenti, è necessario distinguere caso per caso. Una persona che è geneticamente predisposta ad avere una struttura magra – qualora dovesse per qualche motivo aumentare di peso – con un regime alimentare corretto il più delle volte riesce a ritornare magra. Una persona geneticamente predisposta all’ingrassamento, con una risposta glicemica “sfortunata” e dotata magari di una struttura di base “morbida” – qualora si trovi in eccesso di peso – correggendo in maniera adeguata l’alimentazione potrà cambiare moltissimo, fino a raggiungere una forma armonica che darà alla persona un aspetto estremamente bello e seducente. È, invece, improbabile che diventi “magra” quanto la persona citata nel caso precedente, pur rispettando le regole alimentari in maniera ferrea. Questo perché, oltre un certo limite, il suo organismo non può andare, a meno che non venga portato a uno stato di denutrimento forzato. Un conto è essere “magri” per natura, un conto è essere “magri denutriti” perché, oltre che danni notevoli all’organismo, questa ultima condizione porta nel tempo al recupero di tutto quanto perso con la privazione calorica forzata.
Una questione di aspettative
Spesso le persone mi riferiscono che nel passato hanno provato tutte le diete del mondo, senza ottenere risultati definitivi. Altrettanto spesso realizzo che non erano i risultati ottenuti il problema, quanto le aspettative sbagliate delle persone che – non raggiungendo ciò che avevano sognato – ricominciavano a mangiare in maniera compulsiva per compensare l’ennesimo fallimento. È così che inizia il circolo vizioso che porta da periodi di dieta ferrea a periodi di totale compulsione alimentare. Se questo concetto non ci diventa familiare, ciò che già accade sarà l’aumento del senso di inadeguatezza delle persone che non riescono a raggiungere i canoni corporei “standard” e sempre più frequenti saranno i disturbi nel comportamento alimentare. Il tutto perché il focus dei parametri di bellezza si è fossilizzato su determinate misure.
Qualcosa sta cambiando
La bella notizia è che, recentemente, riviste di moda molto importanti hanno iniziato a dedicare dello spazio a quella che viene chiamata la tendenza “curvy”, ossia il ritorno o la rivalutazione dei canoni di bellezza “morbidi”. Al mondo esistono da sempre le persone “magre” (per costituzione) e le persone “morbide” (per costituzione): anni fa le bellezze erano considerate decisamente quelle dalle forme morbide, per poi passare a modelli di riferimento di importante magrezza.
Io trovo che rivolgere l’attenzione solo a un gruppo piuttosto che a un altro, non ha fatto altro che creare infelicità in coloro che appartenevano al gruppo “sbagliato”, secondo i canoni del momento storico. Sembra quasi difficile da credere, ma accanto a tante persone che combattono per vedere i vestiti che si “allargano”, vi è anche tanta gente che si sforza in tutti i modi di fare in modo che i vestiti diventino stretti e le loro forme si arrotondino. In un periodo in cui i disturbi del comportamento alimentare sono in continuo aumento sia tra le donne che tra gli uomini di svariate fasce di età, come nutrizionista interpreto questa presa di coscienza da parte del mondo della moda come un grandissimo segno di intelligenza e di sensibilità. Spero possa portare le persone ad approcciare il cibo con un animo molto più sereno e inneschi la volontà di imparare a nutrirsi in maniera corretta, non solo per perdere il peso in eccesso, ma per sentirsi bene.
A ognuno il suo compito
Sta ai media far capire che esistono sia “le slim” che le “curvy” e che nessuno è meno adeguato dell’altro a causa delle sue caratteristiche fisiche e genetiche. Il mondo dell’estetica ha la grande opportunità di supportare questo cambio di visione della bellezza proponendo trattamenti adeguati ed efficaci che aiutino le persone a ottimizzare i risultati desiderati per migliorare il proprio aspetto: i professionisti dell’estetica sono anche la chiave di volta per portare un messaggio “sano” ed equilibrato al cliente che si dispera per l’ennesimo fallimento con la dieta. A noi nutrizionisti, invece, il compito di insegnare alle persone un modo bilanciato per alimentarsi, senza liquidarle con un protocollo dietetico preconfezionato e standardizzato con la pretesa che possa essere il loro stile di vita alimentare definitivo e corretto.
Auguriamoci allora che la primavera diventi il momento giusto per iniziare a lavorare su noi stessi iniziando dall’imparare a usare il cibo nel migliore dei modi. Arriveremo così alla “prova bikini” con un aspetto “sanamente bello” e al rientro dalle vacanze – quando i ritmi ritorneranno più sostenuti e la vita ci richiederà molta più concentrazione ed energia – avremo imparato quali sono le cose più giuste da fare anche per stare bene, e quali sono quelle che ci arrecano più danno. Questo può essere il primo passo per non dover mai più correre ai ripari all’ultimo momento, perché lo stile di vita corretto sarà parte integrante di noi.
Articolo pubblicato originariamente su Cabines.
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