Top Zone Consultant per l’Europa, specializzata nell’applicazione della Strategia Nutrizionale Zona direttamente con il dr. Barry Sears, con il quale è co-autrice dei libri Il Bello della Zona, La zona del Futuro, Magri per Sempre e La Zona Mediterranea.

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Cibi sani

Cosa sono i cibi sani e come nutrirsi in modo sano? È fondamentale diffidare dalla generalizzazione delle regole, quello che un cibo può provocare nel nostro organismo dipende da una serie di fattori infiniti. Bisogna invece pensare che siamo piccoli laboratori viventi.
Mai come in questo momento vi è un fiorire di attività a livello di ristorazione che propongono cibo “sano” e “naturale”. Se poi osserviamo le diverse proposte offerte, cadiamo nella confusione più totale poiché molto spesso ciò che viene considerato sano e naturale in alcuni contesti, non è minimamente preso in considerazione in altri o addirittura viene considerato dannosissimo. Ma che cosa significa cibo sano? Qui di seguito solo alcuni dei concetti che vengono trasmessi quotidianamente:

  • Nutrirsi solo di frutta verdura eliminando completamente le proteine animali?
  • Nutrirsi solo di cereali abbandonando l’utilizzo di molti altri alimenti?
  • Nutrirsi solo di alimenti privi di glutine perché siamo sicuri che il glutine comunque sia non faccia bene?
  • Nutrirsi solo di cibo Bio con la certezza che questa sia la strada per mangiare in maniera sana?
  • Nutrirsi solo di cibo crudo per fare sì che mantenga intatte le proprietà nutrizionali?
  • Usare il riso come alimento principale perché è molto digeribile?
  • Sostituire il pane, i grissini o il crackers con le gallette di riso, mais, kamut o altro ancora?
  • Eliminare il sale dalle nostre tavole perché il sale provoca ritenzione idrica e favorisce l’aumento della pressione?
  • Privarci completamente dei grassi perché sono molto calorici e possono favorire l’aumento di peso?
  • Evitare i cibi “fritti” perché sono dannosissimi per la nostra salute anche se mangiati molto raramente e cucinati in maniera corretta?

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La verità non sta mai da una parte sola, per cui anche quando parliamo di cibo ritengo sia saggio cercare di utilizzare il buon senso. Ho volutamente evidenziato la parola SOLO perché tutto quello che esclude qualsiasi altra cosa, è da guardare con sospetto: non può esistere nella nutrizione (ma forse anche nella vita), un concetto di SOLO perché eliminerebbe automaticamente tutta una serie di alimenti (e quindi micronutrienti) che sono comunque e sempre indispensabile al nostro organismo.

Bisogna anche considerare che non esiste mai un cibo in assoluto buono o cattivo, poiché quello che un cibo può provocare nel nostro organismo dipende da una serie di fattori infiniti, non ultima la nostra predisposizione mentale, come insegna la moderna PNEI (Psico Neuro Endocrino Immunologia). Ognuno di noi è un piccolo laboratorio vivente e – dal momento che è ormai assodato che il cibo in noi, più che una somma di calorie, è fonte di importanti reazioni biochimiche ormonali- mai come quando parliamo di alimenti è importante pensare ed essere consapevoli che esiste una grande individualità nella reazione all’alimento stesso, per cui generalizzare troppo alcuni concetti che riguardano le regole del “nutrirsi in maniera sana”, può essere un approccio superficiale e a volte dannoso.
Per fare un esempio simpatico, pochissimo tempo fa mi è stato raccontato di una signora di 93 anni ancora lucidissima di mente e sopravvissuta a ben tre patologie oncologiche, che si è sempre nutrita con grandi quantità di burro, uova, cioccolata e ha sempre bevuto quotidianamente non solo del vino ma anche un “grappino”. E questo è solo uno dei tantissimi casi simili che ho studiato. Come nutrizionista mi si rizzano i capelli, però questo rinforza sempre più la mia convinzione che l’individualità vinca su tutto. Tuttavia, esistono delle linee guida generali di buon senso “nutrizionale” che dovrebbero essere considerate. Le analizzeremo prossimamente.

Pubblicato originariamente su Mabella.